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I prodotti di bellezza sono fatti col Lilial, sostanza cancerogena: maxi sequestro nel Casertano

Controlli della Guardia di Finanza nella provincia di Caserta: i militari hanno sequestrato oltre 1.700 prodotti di bellezza contraffatti, cancerogeni e pericolosi per la salute.
A cura di Valerio Papadia
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Vasta operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta volta alla tutela e alla salvaguardia dei consumatori: nei controlli operati in diversi esercizi commerciali del territorio, i finanzieri della compagnia Pronto Impiego di Aversa hanno sequestrato 1.769 prodotti di bellezza considerati nocivi e pericolosi per la salute. In particolare, i cosmetici per la cura della pelle contenevano butylphenyl methylpropional (butilfenil-metilproprionale), noto più semplicemente come Lilial, sostanza sintetica vietata dal 1° marzo 2022 in quanto inserita nell'elenco delle sostanze «cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione».

Durante i controlli, i finanzieri hanno anche sottoposto a sequestro 24mila giocattoli contraffatti o privi della marcatura CE che erano stati posti in vendita illecitamente. L'operazione è stata resa possibile grazie all'attività di intelligence posta in essere dalle Fiamma Gialle e all'utilizzo dei mezzi informatici in dotazione alla Guardia di Finanza.

Cos'è il "Lilial", sostanza reprotossica, vietata dal 2022 in Ue

Il Butylphenyl Methylpropional, comunemente conosciuto come Lilial, è un ingrediente sintetico utilizzato come fragranza in molti prodotti cosmetici e di bellezza, utilizzata quotidianamente per la cura del corpo: shampoo, deodoranti, creme, bagnoschiuma. Veniva impiegato per il suo caratteristico odore di mughetto ma, come detto, questa sostanza è vietata da due anni, soltanto per quanto riguarda la cosmesi; il "Lilial", infatti, viene impiegato anche per altri prodotti, come detersivi per il bucato o per i pavimenti.

A disporre il divieto è il Regolamento Ue 2021/1902 dal primo marzo 2022. Motivo? Il Lilial è ritenuto reprotossico, capace cioè di «danneggiare il sistema riproduttivo, nuocere alla salute del feto e causare sensibilizzazione cutanea».

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